Il “mazzamurello”, spirito maligno

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Il “mazzamurello”, spirito maligno

Pubblicato il: 22-09-2022

Il “mazzamurello”, spirito maligno, leggero e volubile, sopraggiunta la notte è solito farsi sentire dalle donne sole in casa intente nella filatura, battendo per tre volte sulla trave maestra dei solai, generando rumori simili a quelli tipici di un mazzuolo, arnese a forma di martello di legno impiegato anticamente anche come strumento di supplizio nelle esecuzioni capitali. In Calabria la popolazione di fine ‘800 lo conosce con il nome di “monacheddu” ed in Basilicata con quello più addolcito di “monaceddu”. Se la malcapitata non si spaventa, ma al contrario dimostra coraggio domandandogli a gran voce “Che vuoi dalla parte di Dio?”, il “mazzamurello” si tace e fugge. In Torino, Firenze e Parma, quando i “mazzamurelli” bussano, segnalano la presenza di un tesoro nascosto poco lontano che, se sepolto da oltre cento anni, non può essere più scoperto. Per questo motivo la terra che “lo possiede” rimane con il perpetuo incomodo della presenza di questi spiriti vaganti. Qui una superstizione si incatena con un'altra, dando vita a singolari leggende folcloristiche. Difatti l'unico modo per rivelare la posizione di una tale ricchezza è l'uso di una “palla simpatica”, mai vista da alcuna persona, in possesso solo di certi fattucchieri tipici abitanti delle zone montane non ben definite. Questi se la legano in vita con una corda e la lasciano cadere a piombo, ad un palmo di mano dal terreno, in modo che la giusta direzione venga indicata .. ma questa .. è un'altra storia ...