Þurs ed il maleficio mitologico

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Þurs ed il maleficio mitologico

Pubblicato il: 15-11-2022

Nel poema eddico “Il Viaggio di Skírnis”, questi ha il compito di concordare un incontro amoroso tra il dio Freyr e Gerðr, giovane figlia del possente gigante Gymir. Il servo di Freyr raggiunge il suo scopo minacciando la fanciulla con l'uso di un maleficio, rivelando storicamente, agli occhi dei soli esperti, alcune delle caratteristiche archetipali che contraddistinguono l'impiego della runa in un esempio di intento magico disfunzionale. L'incisione di Þurs, accompagnata con altri “tre segni”, porta “lussuria e follia e tormento”. “Barri” è il nome del “bosco di silenti cammini” dove l'incontro tra i due avverrà in assenza di suono, “fra nove notti”. E' quindi evidente la necessità dell'azione lunare, supportata dall'elemento terra, nella realizzazione dello stesso incantamento. Nel galdrastafur Þurs soddisfa la necessità immediata di Freyr, nella completa percezione di una conoscenza runica primordiale tanto generatrice, quanto distruttrice legata a doppio filo all'immagine mitologica dei giganti. Se da un lato “Þurs” è difatti in lingua norrena l'antico termine usato per definirli, dall'altro la runa è inoltre legata al concetto di “spina”. La tracciatura dei quattro glifi potrebbe pertanto essere considerata una variante rudimentale dello Svefnþorn.