Il potere dell'involtamento

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Il potere dell'involtamento

Pubblicato il: 07-12-2021

In quel di Livorno, nell'anno 1864, un ragionamento su ogni sorta di malìa descrive in modo minuzioso l'arte di alcuni fattucchieri di modellare una statuetta di cera, gesso, legno o di stracci, facendola rassomigliare alla persona scelta. Fattala battezzare con le cerimonie richieste, questi le gettano addosso il sortilegio, tal che quanto viene inferto al manufatto risuoni nella persona involtata. Strappano ossi, stilettano e van di botta mandando la vittima nel più crudele marasmo. A lento fuoco pongono a consumare il magico simulacro. Ulteriori testimonianze storiografiche risalgono alla figura di Meleagro, personaggio mitologico la cui vicenda è narrata da Publio Ovidio Nasone, in cui egli "si consumò al consumar d’un tizzo", successivamente rammentata da Dante Alighieri nel canto XXV del Purgatorio. “Se t’ammentassi come Meleagro / si consumò al consumar d’un stizzo, / non fora», disse, «a te questo sì agro”.